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Partito politico membro di diritto del Movimento Europeo - Italia


 

 

LA TENTAZIONE DEL POPULISMO CHE LAMBISCE LA CHIESA

 

Per un liberale, guardare oltre rispetto il comune sentire è una necessità.
Rimanere estranei ai sentimentalismi ed alla retorica non produce consenso, lo sappiamo bene, ma l'osservazione dei fenomeni con spirito critico ed indipendente è patrimonio genetico che consente, fra l'altro, un valido elemento di selezione, come afferma Franco Chiarenza, fra quanti affermano d'essere liberali non essendolo e quanti lo sono senza saperlo.
E' naturale che il fenomeno dell'immigrazione clandestina susciti commozione per le sofferenze e le tante morti in mare, anche di bambini o adolescenti.
Incurante di ciò, qualcuno mugugna imputando ai nuovi arrivati alla civiltà occidentale colpe che non vale neppure la pena qui riassumere, tuttavia, a parte l'angoscia ed il dolore per tante morti innocenti, ciò che fa rabbia è la strumentalizzazione politica del fenomeno che lambisce anche la Curia.
Leggo oggi, che è il giorno di Natale, che esiste una sorta di Presepe itinerante, ove la Madonna, San Giuseppe e forse anche il Bambin Gesù portano un giubbotto di salvataggio.
Iniziativa estemporanea e marginale verrebbe da dire, ma non è così.
Leggo infatti che anche l'Arcivescovo di Palermo, nella Sua odierna Omelia, si è preoccupato di assimilare la vicenda che porta al Natale, ed alla nascita del Redentore, a quella dei richiedenti asilo, usando queste testuali parole: " Quante volte i media riportano la notizia e le immagini di bambini nati mentre una madre attraversa il Mediterraneo su un barcone stracolmo di migranti? Quante volte abbiamo sentito e continuiamo a sentire che una donna è costretta a vivere la gioia della maternità all’addiaccio, ristretta in un campo di profughi, in un alloggio di fortuna, bloccata alle frontiere innevate dell’Europa civilmente e culturalmente evoluta? "
Al primo impatto con le parole dell'alto prelato non se ne comprende la reale portata, tuttavia, a ben riflettere, esse esprimono un pericoloso ed inatteso avvicinamento al populismo da parte delle gerarchie ecclesiastiche.
Il Papa emerito, Uomo profondamente colto, penso che non avrebbe tollerato.
Come dimenticare il sacrificio, non solo dei Santi bruciati vivi per avere rifiutato di rinnegare Dio, ma anche i Sacerdoti e le Suore recentemente puniti con la morte in terra di missione.
Come dimenticare le tante stragi volute da altre fedi e, sopra tutto, come osare attribuire, di fatto, alla Madonna la qualifica di "impura" con la quale si appella ogni donna occidentale e non, per il solo fatto di vagare a capo scoperto?
Da liberale, poco attento alle imperscrutabili valutazioni di ordine Teologico, ho voluto consultare la Treccani per capire sino in fondo il concetto di Redenzione, tanto caro ed in uso presso la Religione Cattolica, ed ecco il risultato:"Nella dottrina cristiana le parole r. e riscatto si applicano specialmente all’opera di r. compiuta dal redentore Gesù Cristo a favore dell’umanità per liberarla dal peccato di Adamo: le due nozioni di peccato originale e di r. dipendono l’una dall’altra e sono alla base della concezione cristiana del mondo. A causa del peccato originale infatti tutti gli uomini si trovano, in rapporto alla vita soprannaturale per la quale erano stati creati, in uno stato di morte e, in rapporto a Dio, in uno stato d’inimicizia e di rivolta, essendosi fatti schiavi del male. La r. assicura pertanto agli uomini la riconquista della vita soprannaturale, il loro rientro nell’amicizia divina. L’insieme di questi benefici è il frutto dell’intervento in loro favore di Cristo."
Credo ci sia poco da aggiungere, salvo il precisare che il soccorso e l'assistenza ai richiedenti asilo è fuori discussione perchè sta, non solo nel concetto stesso di redenzione come lotta al male ed alla sofferenza che esso determina, ma perchè sta nel nostro Credo e nelle nostre consapevolezze occidentali riguardo il dovere di solidarietà umana, a condizione di tenere ben distinte le abitudini ed a debita distanza le interferenze sul modello di convivenza sociale che è un nostro patrimonio fatto di rifiuto della crudeltà, della violenza, della reazione e della discriminazione.
E' vero che anche la nostra Religione pone dei limiti ai credenti, si pensi alle battaglie che è stato necessario condurre per il divorzio per l'aborto, per la libera espressione degli orientamenti sessuali, ma, a parte il fatto che molti non credenti condividono razionalmente in tutto o in parte gli anzidetti limiti, è innegabile che la nostra civiltà si è sviluppata seguendo gli insegnamenti - tornando alla Treccani - di distacco dal peccato e dalla schiavitù nei confronti del male.
Non è possibile identificare la madre del Redentore con una richiedente asilo, non solo perchè costei della Redenzione non ha mai sentito parlare ma, sopra tutto, poichè costei, erroneamente, ritiene lo scafista l'unico strumento di salvezza, non per l'umanità, ma per se stessa e per la propria prole.

 25 dicembre 2022                                            Pasquale Dante

 

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E' vero, oggi la misura di tutto è il successo, mai il merito. Si tratta di una attenta osservazione di Riccardo Mastrorillo cui cedo la prima pagina "rubata" alle pagine del periodico " non mollare" curato da Enzo Marzo insieme ad altri intellettuali e raggiungibile, per chi ama una visione gobettiana dell'idea liberale, tramite il sito " critica liberale". Per comprendere la inclinazione degli amici di "critica", basti ricordare che, di fronte alla prospettiva di una fucilazione da me recentemente paventata nel dichiararmi indisponibile a concedere il mio voto ad uno qualsiasi dei candidati espressione delle attuali forze politiche, mi hanno subito corretto precisando che avrebbero preferito l'esecuzione tramite ghigliottina. Il fatto che pur non essendo andato a votare sono ancora vivo è solo la conferma di una nostra evidente mancanza di mezzi per condurre, non solo epurazioni ma anche concreta attività politica.... ( P. Dante)

 

I liberisti della politica

di Riccardo Mastrorillo
( su Critica Liberale nomi e cognomi stanno sempre in minuscolo, ma io non mi piego....)

Non potevamo esimerci dal dire anche noi la “nostra” sul caso “Soumahoro”, lo faremo con il solito spirito critico, ma andando alla questione meno analizzata.
La lotta contro lo sfruttamento dei braccianti di colore è una battaglia di civiltà e correttamente doveva essere sostenuta dalla sinistra e dall'informazione progressista del nostro paese.
Ma appunto le battaglie hanno una dignità in quanto difendono principi di civiltà, non dovrebbero aver bisogno di “campioni”.
Soumahoro è un personaggio costruito, dai così detti “intellettuali” di sinistra, in particolare Marco Damilano, Diego Bianchi (conduttore di propaganda Live) e la casa editrice Feltrinelli, che ha pubblicato il libro di Soumahoro Umanità in rivolta.
La creazione di un “campione”, la spettacolarizzazione mediatica di una battaglia politica, la personificazione di quella battaglia sono i limiti e le pesanti responsabilità della cultura italiana.
L'informazione è costantemente alla ricerca del “personaggio”, la politica è costantemente alla ricerca del “leader”.
Se si organizza una campagna politica, si deve prioritariamente accreditare un paladino di successo, perché senza il “successo” la campagna non decolla.
E nella degradante superficialità dell'informazione e della cultura di questo paese, garantendo il “successo”, si potrebbe promuovere qualsiasi battaglia, anche una inutile.
La misura di tutto è il successo, mai il merito.
La critica più accesa al neoliberismo e al conseguente darwinismo sociale è proprio la confusione tra successo e merito. Secondo i cultori dell'ideologia “mercatista”: solo chi ha successo dimostra di avere merito.              La cultura di sinistra in Italia è così intrisa di neoliberismo che non riesce a
concepire nulla, se non viene rappresentato da un personaggio di successo. Il successo misura la giustezza delle battaglie, e così, l'aver scelto Aboubakar Soumahoro come rappresentante della battaglia sui diritti degli immigrati, espone oggi la stessa battaglia all'insuccesso causato dal crollo di
credibilità del suo campione. Non sappiamo, né ci interessa saperlo, se e quanto Soumahoro sia coinvolto negli scandali addebitati alla sua famiglia, sarà eventualmente la magistratura a stabilirlo, quello che noi sappiamo è che Soumahoro è un uomo, con i suoi limiti e le sue debolezze, e se errore c'è stato, è stato nel renderlo superficialmente un “personaggio di successo”,
senza prepararlo, come facevano una volta i partiti, senza formarlo, senza renderlo prima una persona, come si dice, “strutturata”.
La politica in questi anni, ha pesantemente subito il condizionamento dell'informazione e del deviazionismo mediatico. Incautamente Alleanza Verdi e Sinistra hanno scelto di candidare Soumahoro, ma non è stata incauta per i motivi che tutti sostengono, non è in discussione la moralità dell'individuo o l'opportunità, con il senno dell'oggi, della sua candidatura.
In discussione è la modalità in cui questa candidatura è stata “offerta” dagli intellettuali di sinistra, direttamente o indirettamente che sia.
L'informazione dovrebbe occuparsi di fare informazione, non di creare personaggi, che poi, come abbiamo visto, nell'arco di una settimana vengono proiettati dalle stelle al fango.
Si trattava della candidatura a Parlamentare della Repubblica, non di un casting per una trasmissione televisiva. Da un Parlamentare ci si aspetta ben altro, rispetto al successo mediatico costruito a tavolino. Chi fa informazione dovrebbe approfondire, vagliare, indagare i personaggi, non inventarli.
La politica, dal suo, dovrebbe smetterla con questo complesso di inferiorità nei confronti dei media, anche se, ci rendiamo ben conto, senza i media e gli spazi che “loro” scelgono di concedere, si rischierebbe di non riuscire a fare politica.
Il caso Soumahoro, quindi, ci riporta alla questione che sempre, ripetutamente tiriamo in ballo: senza un'informazione libera e seria, la politica non potrà che essere quella che è.
Per questo ci permettiamo di dare un consiglio ad Alleanza Verdi e Sinistra: battetevi contro l'inquinamento dell'informazione, prima ancora che contro l'inquinamento atmosferico. 

L'Italia nelle mani della signora Meloni


Per i sedicenti progressisti e per i sedicenti conservatori, è facile dare un giudizio prognostico sul governo Meloni: pessimo per i primi, eccellente per i secondi. Per un liberale le cose si complicano.
Dal dopoguerra sino ad oggi, mai abbiamo avuto un governo guidato da un esponente della destra e, a parte la parentesi del boom economico degli anni 60, non mi pare che il centro sinistra abbia fatto grandi cose.
Ci sarebbe tanto da scrivere, tuttavia, in estrema sintesi, la percezione che si ha di questo odierno consesso democratico è percepibile andando per le strade dove è possibile verificare il grado di cortesia, disponibilità, pazienza e rispetto delle regole da parte dei cittadini tutti, nessuno escluso ed a prescindere dal ceto sociale.
E' superfluo io enunci tutte le strabilianti assurdità nei comportamenti che registriamo giornalmente, una fra tante, la crescente abitudine di tenersi a pochi centimetri di distanza dall'auto che precede in autostrada, lampeggiando per chiedere di farsi da parte al malcapitato che occupa la corsia di sinistra in quanto impegnato in sorpasso.
A tanta stupida grettezza corrisponde sempre la proprietà di una automobile che corre di brutto e che costa ormai quasi la metà di un piccolo appartamento.
E' impossibile che tanta stupida grettezza, come tante altre, fra le quali utilizzare il clacson non appena il semaforo passa al verde, sia compatibile con la ricchezza quale frutto di sofferta attività professionale, imprenditoriale ovvero di emolumento elargito ai ceti impiegatizi dirigenziali in ogni settore.
Personalmente, non ho mai ravvisato i tratti della sofferenza causata dalle responsabilità sui volti dei guidatori adusi alle succitate ridicole e spesso anche pericolose abitudini, ed anzi, spesso, ho notato la giovane età di tanto fastidiosi concittadini.
Ebbene, il centro sinistra, spianando la strada ad evasori, trafficanti e spacciatori di droga, ladri, corruttori e concussi, ha spinto il Paese a votare a destra.
Fatto sta che la destra non ha certo voglia di impoverire i ricchi e, anche volendolo, non ha strumenti per porre freno al malcostume dilagante che oggi è l'unica fonte di ricchezza possibile.
L'onesta povertà rimarrà tale e quale e, nella perseverante disperazione, gli unici posti di lavoro reperibili saranno, sempre di più, quelli offerti dalla criminalità organizzata.
Tanto premesso, se il mio pensiero sul governo del Presidente Meloni non vi avrà convinto, neppure dopo avere letto le censure al Governo Draghi che avevo pubblicato e che lascio a seguire, potrete sempre valutare le tradizionali opposte analisi di stampo liberale leggendo i discordanti commenti di Franco Chiarenza e Livio Ghersi.
Basterà solo cliccare sulle pagine a loro dedicate su questo sito.
Pasquale Dante

UN PAESE CHE DRAGHI NON PUO' GOVERNARE

 

Non desidero esprimermi sulla vicenda Draghi: per un politico di razza basterebbe ribadire i punti fondamentali del programma politico da perseguire e chiedere la conferma della fiducia, lasciando ai Partiti la responsabilità per una eventuale crisi. Vedremo.
Ciò su cui desidero esprimermi riguarda il Paese, ormai irrimediabilmente fuori dai confini di uno Stato effettivamente democratico.
La classe politica e' costantemente derisa e non ha alcuna credibilità.
Non siamo riusciti a recuperare un successore al Presidente della Repubblica e, personalmente, senza voler mancare di rispetto al Capo dello Stato, credo che una strigliata al CSM dopo il caso Palamara, sarebbe stata indice di reale attaccamento alle Istituzioni e capacità operativa: viceversa nulla, il silenzio assoluto.
In pochi credono ancora nella Giustizia, tanto costosa quanto lenta nel civile e nel penale: come Avvocato, posso segnalare il totale fallimento dell'Istituto della Mediazione, che rallenta l'iter del processo civile e la ossessionante sequenza di riforme e ritocchi ai Codici ed alle innumerevoli leggi speciali che rendono impossibile un serio approccio con la professione Forense.
Il servizio sanitario nazionale dovrebbe assicurare a tutti un intervento salvifico anche per i non abbienti, e se così fosse davvero, sarebbe cosa buona e giusta.
Sta di fatto che, in attesa del turno per gli innumerevoli esami prescritti dai vari medici, il paziente non abbiente rischia di ritardare la cura, con effetti spesso letali.
C'è certamente tanto lavoro presso gli Ospedali e le varie strutture sanitarie, ma possibile che nessuno abbia compreso la gravità dei tanti comportamenti irresponsabili che portano gli autori e purtroppo spesso anche le loro vittime innocenti ad intasare i pronto soccorso?
Altro è acquisire una patologia senza colpa, altro è essersela procurata ed avere posto a rischio anche l'altrui incolumità: in questi casi, subito dopo avere salvato la vita anche ai molti incoscienti, sarebbe opportuno mandare al responsabile ovvero ai responsabili il conto da saldare per tutte le cure occorse, e bisognerebbe anche smetterla di pensare che colui il quale sfreccia a velocità inaccettabili in auto o in moto sia un poveretto privo di mezzi, o che lo siano i criminali, spesso spacciatori, che si affrontano ferendosi in colluttazioni o che mandano in ospedale le vittime dei reati loro ascrivibili.
Persino i genitori sono spesso responsabili per tanti accadimenti che impegnano le strutture sanitarie, per una incomprensibile superficialità nel rapporto educativo - formativo e per la totale libertà d'azione che consentono ai minori: sono in vertiginoso aumento i crimini perpetrati da minori, sono tanti, chiassosi e portatori di evidenti segni di immaturità, i gruppi di ragazzi che circolano nottetempo in Città, tanti gli stupri che vengono perpetrati dopo un fugace incontro presso locali notturni e davvero troppa la disattenzione di molti genitori in relazione all'andamento scolastico dei figli.
La disgregazione sociale aiuta il processo di necrosi della nostra convivenza democratica: si registra un costante aumento di omicidio fra coniugi e/o conviventi, spesso a causa dei social e di messaggi che lasciano traccia di tradimenti oggi usuali ma inconcepibili per tanti disadattati incapaci di condurre, in modo civile, la fine di una relazione: ci sono poi anche genitori che uccidono figli e viceversa, fatti di sangue, questi, che lasciano esterefatti in quanto in aperto conflitto con le leggi della natura che anche gli animali rispettano.
La corruzione dilaga ed è ormai la regola: la criminalità organizzata è da anni considerata fenomeno endemico poichè nessuno pensa che una attenta ispezione da parte dell'Esercito presso tutte le abitazioni di tutti i quartieri delle grandi città ed a seguire dei centri mnori, nessuno escluso, toglierebbe dalla circolazione gran parte delle armi utilizzate a scopo criminale, identificando gli affiliati ad associazioni di malaffare e, sopratutto, salvando centinaia di vite umane.
Confesso che Valerio Zanone, cui ebbi a confidare questi miei pensieri anni addietro, ebbe a redarguirmi spiegandomi che l'intervento dell'Esercito avrebbe dato all'Europa ed al mondo intero l'impressione di un Paese in stato d'assedio. Credo tuttavia, che il mantenere in vita una parvenza di legalità, limitando l'opera delle Forze dell'Ordine al controllo dei soliti noti, ovvero dei pochi che tentano di vivere onestamente, sia un esercizio decisamente inutile ed offensivo per chi ha deciso di indossare una divisa per pereguire i disonesti e non solo gli onesti.
Andiamo adesso al nodo cruciale della questione, ovvero a ciò che mi ha spinto a mettere nero su bianco questi miei pensieri.
Nel disastro appena descritto, assistiamo ad un repentino cambiamento dello stile di vita.
Tutto è ormai dettato dal sesso.
Poco meno di venti anni addietro, quando avevo ancora 50 anni, ipotizzavo che solo mio figlio avrebbe potuto osservare donne pressocchè nude in circolazione: mi sbagliavo, poichè proprio oggi, a Palermo dove vivo, ho potuto osservare una ragazza, probabilmente straniera, intenta a passeggiare con una gonnellina a maglie tanto larghe da mostrare apertamente il lato B, coperto solo da una striscia verticale.
Sarebbe successo, prima o poi, e non sarò certo io a sconfessare il sacrosanto diritto della donna a vestirsi o svestirsi come meglio crede, anche quando tutto spingerebbe a non mettere in mostra cosce e sederi di dimensioni stratosferiche.
Non sarò certo io a replicare la protesta della suora allibita che ha separato, proprio oggi, due donne intente a baciarsi durante le riprese di un film, domandando " cosa state facendo.... cosa state facendo...".
Non sarò certo io a denunciare la stupidità dei gay pride, è un problema di chi soffre realmente la propria diversità e non ritiene certamente, da persona intelligente, di poter dimostrare che trovarsi in disarmonia con il sesso avuto da madre natura debba spingere tutti a considerare normale l'accoppiamento omosessuale: può accadere, ma ben altro è fare in modo che ciò accada.
E fare in modo che ciò accada è il costante impegno, da qualche anno a questa parte, di tutti i mezzi di intrattenimento e di comunicazione che seguono a ruota la stupidità dei gay pride, ponendo in contrapposizione le legittime aspettative di una moltitudine LGBT ( e non aggiungo altro), con il ribrezzo di una fetta della società dipinta come falsa e retrograda.
Ho detto LGBT senza aggiungere altro, e non l'ho detto a caso, poichè fra quell'altro non detto, che non merita certo legittime aspettative, esiste anche la pedofilia, il sesso estremo e tante altre pratiche cui quella fetta di società falsa e retrograda guarda con preoccupazione.
Valerio Zanone diceva sempre che, sotto le lenzuola di casa propria, ciascuno avrebbe dovuto essere libero di praticare lo sport preferito, ed aveva perfettamente ragione, specie quando aggiungeva che, in ambito omosessuale, sarebbe stato opportuno evitare gli sponsali.
Bene, tornando all'incipit, sappiamo adesso che in un contesto sociale come quello appena descritto, domani il Presidente Draghi dovrà prendere una decisione.
Sinceramente, a me sembra che, qualunque essa possa essere, il nostro destino sia ormai segnato da altro, ovvero da tutto quello di cui non si discute e da tutto quello che si omette di fare per la paura di perdere consenso.
Non sarà il PNRR o il reddito di cittadinanza a segnare le sorti di un Paese che ha perso la capacità di indirizzo politico e che è alla mercè di una classe politica pavida che, prima di proferire parola, consulta il vangelo di questo ventunesimo secolo, ovvero il parere di quanti, non avendo altro da fare o da leggere, esprimono inevitabili corbellerie sullo scibile umano.
Se nel Paese manca un riferimento liberale, ciò non dipende dall'eccesso di apparente libertà che ne rende superflua l'esistenza.
Le pratiche liberali sono finalizzate alla creazione di un contesto sociale aperto, ma non alla stupidità o alla superficialità sibbene alle cose serie, alla Giustizia che funziona, alla Sanità che funziona, alla Pubblica Amministrazione che funziona, alla repressione delle bande criminali, alla tutela delle minoranze a condizione che le stesse non abbiano in animo di distruggere la maggioranza, alla tutela del buon senso, dell'onestà e della lealtà nell'esercizio di ogni attività lavorativa e, sopratutto, nell'esercizio della più nobile fra le attività che, sino alla fine degli anni 70 del secolo scorso, era quella politica. Non credo che Draghi abbia avuto o abbia in animo di affrontare tutto quanto precede e quindi ritengo il 20 luglio 2022, purtroppo, un giorno come tanti altri.

20 luglio 2022                                                                          Pasquale Dante

 

Riflessioni sul Presidente

 

Dopo l'indecoroso spettacolo offerto dai "leader" di Partito in n. 5 votazioni, dopo la processione dei capi gruppo al Quirinale, ma sopratutto dopo la telefonata di Draghi, il Presidente ha cambiato idea. Ciò significa che il Paese non dispone di alcuna alternativa al Presidente Mattarella e che questi non ne fosse a conoscenza. Meraviglioso.

 

Quirinale: ciò che Berlusconi non ha capito -

 

 

Mentre tutta Italia è in attesa di sapere se il Cavaliere sarà o non sarà il candidato del centro destra al Quirinale, l'esperienza politica induce ad alcune riflessioni. Draghi non ha fatto mistero d'essere interessato all'elezione della più alta carica dello Stato, e, conseguentemente, è l'avversario che Berlusconi teme. Il Cavalire avrebbe potuto metterlo all'angolo con una semplice dichiarazione, quella della rinuncia alla candidatura, ma con un chiaro avvertimento: quello della contemporanea decisione di ritenere chiusa, per il caso di dimissioni di Draghi dovute alla sua elezione al Quirinale, l'esperienza del Governo tecnico. Se è vero ciò che si apprende per strada e non quello che riportano i media circa la popolarità di Draghi, di Speranza, di Bianchi e del Governo in generale le elezioni anticipate porterebbero il centro destra alla sicura vittoria sul centro sinistra, che sarebbe probabilmente una iattura, ma lo è anche un Parlamento che da anni non rappresenta più il reale consenso dei cittadini, e non solo in relazione al peso politico dei 5 stelle. In ogni caso, il fatto che nessun politico del centro destra abbia suggerito al Cavaliere i passi da compiere per raggiungere un o dei due obiettivi ( elezione del Cavaliere o Governo di cento destra ) facilmente perseguibili date le preoccupazioni dei parlamentari grillini, il reale indice di gradimento del Governo ed il malcontento che serpeggia fra gli elettori a causa della evidente illogicità nella scelta dei rimedi imposti contro la pandemia e del trascinamento del Paese verso una catastrofe economica, lascerebbe supporre, per fortuna, che la parentesi governativa del centro destra non durerebbe a lungo. Se poi un miracolo riuscisse a diradare la nebbia che avvolge le scelte politiche degli Italiani, avvicinandoli all'idea liberale, si starebbe tutti meglio, anche perchè sarebbe impossibile far peggio di quanto propinatoci da un Governo che acomuna destra, centro e sinistra con relativi supporti mediatici di riferimento.

22.01.2022                                          Pasquale Dante

 

Il voto del Presidente del Consiglio ed il rispetto delle Istituzioni

 

L'Ansa ha pubblicato oggi un video che ritrae il Presidente Draghi al momento del voto.

La prima immagine che si vede è quella di un ragazzo seduto al tavolo degli addetti alle operazioni di voto, in pantaloncini corti.

Il Presidente Draghi entra e nessuno si alza in piedi.

Esce e nessuno si alza in piedi.

Nessuno lo accompagna alla porta.

Probabilmente gli astanti non hanno compreso la gravità del loro comportamento, perfettamente in linea con la gretta superficialità del Paese.

Il problema è che anche il Presidente del Consiglio, allonanandosi con un sorridente "ciao" al giovanotto con i pantaloncini corti rimasto seduto al suo posto di lavoro ed incurante, non ha ritenuto di ritrarsi, invitare la scorta ad informare il Presidente del Seggio riguardo le norme elementari di comportamento in  casi quali quello in esame e porre rimedio ad una offesa così grave, non alla sua persona ma alle Istituzioni.

Ha capito tutto..... presto lo vedremo al Quirinale dove i commessi, lautamente remunerati, al suo passaggio continueranno a leggere il corriere dello sport.

03 ottobre 2021                                              Pasquale Dante

 


Toglieteci tutto, tranne il superfluo.

 

Sappiate bene che ciscuno di noi è liberissimo di tenersi la malaria, la febbre dengue e persino l'apparente innocua influenza.

Eppure, come pubblicato dalla rivista Science Translational Medicine, pare che dette patologie, insieme alla tubercolosi ed alla HIV portino al decesso circa tre milioni di persone ogni anno oppure, se preferite, al decesso di circa 8000 persone al giorno.

Ciò premesso, visto che grazie alle cure mediche ci siamo lasciati alle spalle i camion con centinaia di bare e visto che, dimenticando quei giorni, la popolazione ha ripreso un ritmo di vita regolare insistendo per la riapertura persino di stadi e discoteche onde evitare non la pandemia... ma che una moltitudine di cantanti e sopratutto calciatori rischino di perdere i lauti guadagni di una volta, è necessaria una riflessione ispirata alla logica.

Il green pass esclude il contagio? Pare proprio di no, tuttavia il vaccinato ha minori possibilità di ritrovarsi in terapia intensiva.

Bene, la logica sugerisce che il non vaccinato, per i maggiori rischi, abbia ad usare ogni cautela per evitare di contrarre l'infezione.

Rinuncierà allo stadio, ai concerti all'aperto e sopratutto al chiuso, non andrà in discoteca, si asterra anche dal frequentare cinema e musei ed anche se in Chiesa rimarrà l'obbligo per le donne di tenere il capo coperto e d'essere decentemente vestite, il nostro essere umano non vaccinato, si limiterà all'ascolto via radio della Liturgia domenicale, di " ascolta si fa sera" e di ogni intrigante discorso del Sommo Pontefice, astenendosi dal recarsi a piazza S. Pietro.

Premesso quanto precede, ci piacerebbe comprendere la logica, da una parte, dei divieti imposti a quanti impegnati a scansare il virus e dall'altra, della libertà di circolare a piacimento rilasciata agli untori ( anche presso Scuole ed Ospedali).

Il medico no vax, se ha interesse ad evatare l'infezione, farà ovviamente di tutto per non essere contagiato e non contagerà i malati, eguale riflessione si potrebbe proporre per gli insegnanti a scuola e per gli impiegati presso ogni ufficio, pubblico o privato che sia.

Se ne deduce - salvo chi scrive sia fuori di testa ...- che il green pass è solo un lascia passare per il Covid 19.

Poichè le riflessioni che precedono sono dettate dalla logica, è naturale che il 90% degli italiani, afflitti dalla stupidità che partorisce la classe politica che imperversa, inneggi al miracolo Draghi che avrebbe debellato la pandemia grazie al generale Figliolo ed ai vaccini, ma la storia non finisce qui.

Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizie Municipali e guardie carcerarie, in questi ultimi mesi hanno un solo obiettivo: perseguire i no vax.

Indefessi tutori dell'ordine, incollati alle sedie, osservano attentamente internet alla ricerca di scalmanati pronti ad uccidere pur di cancellare l'obbligo del green pass e ci riescono tanto bene che - ne sono certo - anche riguardo Messina Denaro, sapranno certamente non dove si trova, ma se è vaccinto, e , per il caso affermativo, se è vaccinato con o senza richiamo.

Per il resto la vita scorre nella normale mancanza della lotta alla criminalità organizzata, al traffico della droga ed alla corruzione e senza il benchè minimo controllo sulla guida pericolosa ( che imperversa e ,sotto effetto di alcool o droga, fa quotidiana strage di vite umane ) posto che i tutori dell'Ordine da tempo hanno perso la battaglia contro la delinquenza ad ampio spettro per il controllo sul territorio.

Anche a livello locale, ci si dedica alla più remunerativa ( e meno pericolosa...) attività di controllo sulla sosta dei veicoli o su piccole infrazioni, ma, si badi bene, solo nei quartieri ove , non essendo impossidenti, non è conveniente strappare l'avviso di accertamento della violazione al codice della strada.

Trovandomi casualmente in un piccolo centro della Sicilia in occasone della celebrazione della festa del Santo Patrono, ho notato che, nonostante la "zona gialla" con obbligo di maschera all'aperto, tutti gli astanti, stretti intorno al Simulacro senza il rispetto delle distanze, ne erano sprovvisti.

Di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia nemmeno l'ombra, salvo la frenetica attività di un gruppetto diVigili Urbani dedita alla inutile regolamentazione del traffico bloccato dagi astanti.

Da me interpellato riguardo l'opportunità di intervenire per l'uso della maschera, uno dei Vigili mi ha guardato sbalordito e,dopo un attimo di esitazione, senza proferire parola, mi ha invitato ad andare avanti con ampi movimenti della paletta.

Riguardo la vaccinazione si può essere favorevoli o contrari, ma la stupidità, dall'una e dall'altra parte sono il risultato di un atteggiamento superficiale, anzi infantile, che raggiunge la vetta in alcune dichiarazioni dei leader di ogni parte politica.

Se stessi in Parlamento ed in occasione delle votazioni per la designazione del Presidente della Repubblica gridassi " Messina danaro for president..." quasi certamente scoppierebbe un applauso liberatorio, ma non solo in quel consesso, purtroppo anche nel Paese.

Ciacuno di noi, quotidianamente, rischia non solo di ammalarsi ma anche di morire a causa del far west in cui alcuni sono costretti, altri ben lieti di condurre l'esistenza.

Adesso c'è il green pass: i francesi amano ripetere "toglieteci tutto tranne il superfluo...". Ottima idea, andiamo avanti così.

30 settembre 2021                                       Pasquale Dante 

Tatuaggi alla Vacinada....

ed aboliamo anche il Concordato

 

Per i Wagner dei PC, per i Benvenuto Cellini degli hi phone, per i Niccolò Paganini dei tablet, può andare bene così: la politica come clamore, rissa o suadente persuasione che sia, anima i social e rende incandescenti tutte le tastiere.

per la Politica, quella seria, le cose stanno in modo diverso.

C'è una lettera del 15 gennaio 1959 scritta da Luigi Einaudi ed indirizzata ad Andreotti ove si legge: " .... altri non amano vedere nella scena posti problemi filosofici o politici o sociali, sia perché a problemi debbono far fronte nella via quotidiana, e sia perché gli scrittori divulgati di commedie e di drammi sono chiaramente disadatti a porsi e sopra tutto a risolvere problemi i quali non siano futili... " figuriamoci cantanti e comici.... Grillo docet.

La verità è che Fedez e Zalone, così come Grillo e molti altri, devono ceretamente esser liberi di cantare o dire ciò che desiderano: il problema è che la gente dovrebbe smetterla di recepire acriticamente messaggi frutto di una elaborazione fragile e, sopratutto, che la classe politica dovrebbe smetterla di occuparsi di ciò che dicono i personaggi dello spettacolo quando fanno spettacolo.e, spesso, anche quando concedono interviste finalizzate ad esplorare il loro punto di vista, non solo su delicati temi politici ma sull'intero scibile umano. 

 03 Maggio 2021                                                                    Pasquale Dante

 

aggiornamento al 23/06/2021

 

Fedez, con un messaggio Urbi et Orbi riportato persino dall'ANSA avverte il Governo italiano che sarebbe ora di abolire il Concordato. Il Santo Padre, che è persona seria, gli toglierà l'amicizia....

 

  

Soccorso rosso

Cari amici liberali,

Il crollo del muro di Berlino ha rotto il complesso di interessi politici contrapposti in favore dei quali Uomini di Stato d'opposte fazioni s'erano dati battaglia, qui in Italia, sin dal secondo dopoguerra.
Il povero Occhetto, in quegli anni, cercò di spiegare che sarebbe stato opportuno inventare qualcosa di nuovo, ma non ebbe successo, tuttavia, qualcosa si mosse.
Parte della magistratura si accorse, improvvisamente, che i Partiti Politici usufruivano di finanziamenti illeciti decretandone la fine.
Le indagini misero all'angolo DC PSI ed i Partiti Laici minori: per il resto, si preferì sorvolare sulle faccende, certamente non trascurabili, gestite dal PCI che potè prendere respiro, riflettere ed organizzarsi.
Stando così le cose, mentre tutti i Partiti Politici tradizionali chiudevano i battenti, nascevano due nuovi poli di aggregazione, l'uno di centro destra, guidato con l'entusiasmo del neofita da Berlusconi, l'altro, di centro sinistra, abilmente controllato dai navigati dirigenti del vecchio PCI.
Durante questi 30 lunghi anni, a parte il tentativo di Rutelli di dare voce ad una formazione più attenta alla moderazione centrista, il ceto medio è stato privo di rappresentanza politica ed è stato massacrato.
La fascia intermedia fra ricchezza e povertà, negli ultimi 30 anni, s'è ridotta dal 40% al 20% , con regressione del 20% ad un tenore di vita ormai equiparabile a quello dei meno abbienti.
E' probabile che il ceto medio abbia meritato la sorte che gli è piombata addosso, visto che le percentuali raccolte dai pentastellati riguardano solo in parte trascurabile consensi sottratti ai due poli.
D'altra parte, la classe politica di riferimento del ceto medio, non è stata capace di offrire un progetto politico aperto alle ragioni della borghesia produttiva, fermo restando che non vi sarebbe stata necessità di un De Gasperi per mettere in ridicolo personaggi come Grillo.
Bene, ciò premesso, la pandemia promette di radere al suolo ciò che resta del ceto medio, ormai destinato ad accrescere i tanti che sopravvivono solo grazie a provvedimenti assistenziali, ma è proprio questo il punto.
Il fuoco rosso che alimenta tutti i provvediemnti assistenziali ( reddito di cittadinanza ed altre stupefacenti trovate per far crescere il disinteresse verso il lavoro), determina aggravio del bilancio e crea la costante diminuizione delle risorse economiche da destinare ai ministeri che si occupano di cose serie.
Quanto precede, già oggi determina l'insopportabile degrado in cui versa ogni pubblica funzione, dalla Sanità alla Giustizia passando per l'istruzione ed a parte i disservizi riguardanti il trasporto e la manutenzione delle Opere Pubbliche.
Fra non molto, con la crescita della povertà e della domanda di assistenza, il nostrro Paese sarà paragonabile, riguardo le condizioni di vita, a quelle che guardavamo, con tristezza, essere presenti in Unione Sovietica prima della perestroika.
Ma - qui è il monito - tutto questo non può dispiacere alla sinistra poichè è del tutto naturale che il voto dei bisognosi sarà necessariamente indirizzato a chi dell'assistenzialismo è artefice e strenuo difensore.
Salvini, la Meloni, Berlusconi ed i loro consiglieri e supporter di centro destra, naturalmente portati a difendere le ragioni e sopratutto gli interessi del grande capitale che si arricchisce appropriandosi di buona parte del danaro immesso sul mercato per l'acquisto di derrate alimentari e di altri beni non sempre di prima necessità, non si sono ovviamente resi conto del nuovo corso socio economico favorevole alle sinistre ed agevolato dalla crisi pandemica.
Nessuno avverte che la crescita dei consensi per Salvini e la Meloni è un effetto solo temporaneo e dipendente dalla reazione alle chiusure impostre dalla pandemia.
Quando la maggioranza assoluta degli elettori sarà davvero con l'acqua alla gola,
l'unico rimedio possibile rimarrà quello assistenzialistico promosso dalle sinistre che potranno così realizzare il progetto politico di riferimento, ovvero quello di distruggere l'economia e l'imprenditoria privata per delegare tutto al pubblico.
Per adesso, chi ha un buon conto in banca e capitali, non si accorge delle conseguenze politiche incombenti e di cosa potrà accadere quando, ottenuta la maggioranza assoluta alle Camere, il Governo delle sinistre troverà mille occasioni per ridurre a zero ogni risorsa che abbia riferimento al privato.
Per fugare ogni dubbio al riguardo, basti pensare, già oggi, al blocco generalizzato degli sfratti senza la previsione di un controllo da parte del Giudice dell'Esecuzione sul reale stato di necessità dell'esecutato e sulle ragioni dell'esecutante, ed alla erogazione del reddito di cittadinanza con onere per lo Stato di reperire opportunità di lavoro quando sarebbe stato logico porre a carico del beneficiato almeno l'onere di attivarsi, reperire ed indicare un datore di lavoro disponibile all'assunzione, così rendendo l'erogazione utile sia al datore di lavoro che al lavoratore oltre che alla crescita produttiva ed alla lotta al lavoro in nero.
Poichè soluzioni equilibrate ed elementari quali quelle appena riassunte come esempio sono state disapplicate in quanto politicamente sconvenienti, il disegno politico di riduzione del ceto medio a condizioni vicine a quelle della povertà è dato certo.
Al momento, la ricchezza consente l'acquisto di immobili e di potenti autovetture a prezzi stracciati insieme ad altre mille opportunità di investimento foriere di lauti guadagni.
Ma, ne siano certi i benestanti: appena la sinistra avrà ottenuto il controllo politico sulle Camere e sul Governo, sarà su di loro che si abbatterà la scure della patrimoniale e di un carico fiscale adeguato alle nuove, enormi, necessità assistenziali cui il Paese sarà ormai abituato ed irrimediabilmente gravato.
5 aprile 2021